La graziosa cittadina di Spello, sorge su una costa del monte Subasio, poco distante da Foligno, Assisi e Perugia. Fra il verde intenso degli ulivi e i colori della campagna in basso, affiorano le note della pietra rosa del Subasio con cui sono costruite le case e le chiese del centro.
Un luogo ricco di storia, testimoniata dalle numerose presenze di reperti romani; la città fu infatti insignita del titolo “Colonia Iulia”, come indica la Porta di accesso alla città: “Spello, Splendidissima Colonia Iulia”.
Spello è anche un importante centro di arte e cultura (la città nel Rinascimento vide la presenza di insigni artisti: Perugino, Pinturicchio, Niccolò Alunno) e anche di spiritualità: è qui che Carlo Carretto si stabilisce definitivamente nel 1965, per dedicare gli ultimi venti anni della sua vita ai Piccoli Fratelli di Gesù (la fraternità dei Piccoli Fratelli del Vangelo, chiamati a vivere la spiritualità sul modello di Charles de Foucauld).
Dalla fine del Trecento e fino al 1583 (quando rientrò entro l’orbita della Chiesa che la controllò fino all’annessione al Regno d’Italia) Spello fu conquistata dalla potente famiglia Baglioni. Fu questo il periodo più prospero per la cittadina che vide anche un notevole fervore artistico, dotandosi di splendidi capolavori rinascimentali, come la Cappella Baglioni con gli affreschi del Pinturicchio.
Spello è famosa per le “Infiorate” del Corpus Domini, splendidi quadri floreali, realizzati solo con fiori freschi, che vengono allestiti la notte precedente la festa lungo le vie dove transiterà la processione capeggiata dal vescovo, l’unico “onorato” di calpestare le bellissime realizzazioni. I quadri oggi rappresentati hanno dei livelli di difficoltà molto elevati. L’elaborazione dei quadri richiede un grande impegno artistico e, in genere, rappresentano scene sacre o temi filosofici-religiosi, talvolta anche astratti. Dagli anni ’60 i quadri gareggiano in vere competizioni per stabilire qual è il più bello.